PAOLO CARDAZZO (Venezia 1936 - 2011).
Figlio primogenito di Carlo Cardazzo (1908-1963), noto collezionista, editore e gallerista, Paolo Cardazzo dopo aver intrapreso studi tecnici, si iscrive all'Istituto Universitario di Architettura di Venezia, laureandosi nel 1965 con Ignazio Gardella.
Nel 1966 (fino al 1987 con la sorella Gabriella) assume la direzione della galleria del Cavallino (inaugurata dal padre Carlo, nell'aprile del 1942) che termina di fatto la sua attività nel 1994, anno in cui la galleria è costretta a lasciare la sua sede in Frezzeria. Trasferitasi in un palazzo a Santa Maria Formosa (in origine deposito della galleria) il Cavallino ha organizzato ancora alcune sporadiche mostre e nel 2003 è stata allestita la 1040ª esposizione che risulta essere l'ultima. Alla fine degli anni Sessanta Paolo Cardazzo prende in consegna anche le Edizioni del Cavallino (che avevano avuto inizio nel 1935) e avvia nuove collane come: Libri-Oggetto (1969), Cataloghi di esposizione (1988), Biblioteca del disegno (1992) e Cinema, Televisione e Musica (2007). Per quanto riguarda la promozione artistica della galleria, che continua ad essere la più importante galleria d'arte a Venezia, rimane costante l'attenzione per i grandi maestri ma anche per le nuove forme d'arte.
In particolare Paolo si dimostra disposto ad offrire la possibilità agli artisti a lui più vicini di esporre al Cavallino e di partecipare ai vari "cenacoli" che si tenevano generalmente alla sera, dopo l'orario di chiusura della galleria.
Nella crisi generale che investe il panorama artistico veneziano negli anni Settanta (crisi in primis della Biennale e dell'Opera Bevilacqua La Masa) vediamo gli artisti rivolgere la loro attenzione verso linguaggi più sperimentali (performance, foto, video, installazioni) e di conseguenza cambiare anche il ruolo svolto dalla galleria. Durante questi anni il Cavallino svolge un'importante azione di promozione del nuovo linguaggio della video-arte.
Sulla base della passione di Paolo per questa nuova forma di espressione artistica, la galleria diventa uno dei più importanti centri in Italia di produzione di video-arte. Contestualmente Paolo avvia principalmente collaborazioni con gallerie e istituzioni del trentino (in particolare con la galleria Argentario di Ines Fedrizzi) e con importanti artisti della ex jugoslavia, molti dei quali, infatti, o hanno esposto alla galleria del Cavallino o hanno partecipato ai raduni annuali a Motovun (Istria) organizzati dalla galleria veneziana e dalla galleria d'arte moderna di Zagabria.
Una delle azioni più importanti attuate da Paolo Cardazzo è stata la sistemazione dell'archivio del Cavallino che si trovava negli spazi del palazzo a Santa Maria Formosa. La completezza e la continuità di questo archivio rappresentano un caso unico a Venezia, e raro sul territorio nazionale. L'attuale organizzazione dell'archivio è il risultato della paziente opera di Paolo che ha conservato e riordinato tutti i materiali documentaristici, e ha prodotto indici, anche su supporto informatico, che consentono una veloce consultazione del materiale archiviato. In questo archivio sono raccolti documenti, disposti secondo un criterio cronologico, che vanno dai primi anni Trenta alla fine degli anni Novanta. Alla fine degli anni Novanta è stato acquisito l'archivio del fotografo Fasolo (per la parte relativa alle foto degli allestimenti delle mostre organizzate al Cavallino); materiale che si aggiunge al già ricco archivio fotografico della galleria. L'archivio del Cavallino è stato riconosciuto dalla Regione Veneto come archivio di interesse locale.; febbraio del 2016, è stato trasferito alla Fondazione Giorgio Cini di Venezia, affinchè venga inventariato, digitalizzato, conservato, studiato e valorizzato.
(Giovanni Bianchi)
top